Le istituzioni, queste sconosciute!
Una sensazione bruttissima, l’impressione mentre cammino per riprendere i miei bimbi da scuola di non essere tutelato, di non essere difeso, completamente solo. Ma perché? Eppure nella nostra Marina di Città Sant’Angelo, il fermento non manca: le auto che passano giù e su davanti il casello dell’autostrada per dirigere verso casa o semplicemente per fare shopping nei tanti centri commerciali della zona, le vetrine dei negozi in via XXII maggio 1944, sempre in ordine e ben illuminate, gli operai che lavorano ininterrottamente per erigere i nuovi palazzi. Eppure manca qualcosa. Ma certo. Mancano le istituzioni, mancano dei controlli seri, mancano i servizi dell’ordine pubblico, mancano delle pattuglie che vigilano. Insomma in poche parole manca la sicurezza. E’ un po’ di tempo che dal governo centrale hanno istituito il carabiniere o il poliziotto di quartiere, una figura molto rassicurante che sicuramente farebbe desistere più di qualcuno nel compiere furti o (l’anno scorso ho subito il furto dell’ auto proprio sotto casa in via salara e l’anno prima un tentativo di scasso). Ma invece? Niente. Ogni tanto qualcuno si fa vedere. Tipo l’impiegato dell’anagrafe per ben 2 volte a settimana (per mezza giornata però), la pattuglia di polizia municipale nei momenti dell’uscita da scuola dei bambini. Ma poi? Poi il nulla. Solamente noi e il buon S. Agostino che ci protegge. Non è cosi che dovrebbero andare le cose. Marina di Città Sant’Angelo è un nervo importante di collegamento tra Montesilvano e Silvi Marina ed è un centro commerciale molto vitale, soprattutto in continua espansione. Tra qualche mese sorgerà anche il grande “Sant’Angelo Outlet” e per questo, a maggior ragione, urge un nuovo assetto delle forze dell’ordine nel nostro territorio. La crisi economica dei giorni d’oggi di certo non facilita la risoluzione della questione. Per questo l’obiettivo deve essere “Ottimizzare al meglio le nostre risorse e quello di cui disponiamo”. L’impressione che aleggia nel nostro paese è quella che ci sia una strana incapacità unita al disinteresse verso il bene della comunità di Marina. Ci vuole un rinnovato coraggio, una nuova forza capace di affrontare dei nuovi assetti, prendere delle nuove decisioni sui vari temi che attanagliano la sicurezza e l’ordine. Nella speranza che qualcosa si muova in questa direzione, la domanda sorge spontanea: per quanto tempo dovremo resistere a queste condizioni nella trascuratezza e nel disinteresse delle istituzioni?
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