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Concorso Piloti di complemento – AUPC 2010

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Uno dei più selettivi concorsi della Marina militare italiana. E’ uscito il concorso, per titoli ed esami, per l’ammissione di 4 allievi ufficiali piloti di complemento del Corpo di Stato Maggiore della Marina militare (AUPC) ad un corso di pilotaggio aereo con obbligo di ferma di 12 anni. I dettagli li trovate sulla Gazzetta Ufficiale n° 7 del 26 gennaio 2010 [clicca qui] – o dal sito della difesa dove potete scaricare domanda e tutti gli allegati [clicca qui]. Ricordate che la domanda scade il 25 febbraio 2010. In bocca al lupo.

Diventare Piloti e Operatori di volo

E’ indiscutibile che oggi il mezzo aereo ed in particolare quello ad ala rotante, venga visto ormai come un elemento ben assimilato nel contesto generale di una qualunque moderna Marina Militare, non diversamente può essere la situazione per quella italiana che ricordiamo è stata pioniera in questo campo. Il lungo iter per diventare pilota o comunque membro dell’equipaggio, comincia con un bando di concorso interno che ogni anno viene pubblicato dallo Stato Maggiore Marina ed è aperto tanto agli ufficiali dei Ruoli Normali (provenienti dall’Accademia), che a quelli a Ferma Prefissata e a i Marescialli dei Corsi Normali. Chi partecipa al concorso inizia una lunga selezione che si sviluppa secondo parametri ben precisi: la conoscenza della lingua inglese, il superamento di prove fisiche ben determinate, la piena idoneità psicofisica al volo, che viene conseguita dopo un’accurata visita medica presso gli Istituti di Medicina Legale dell’Aeronautica Militare di Roma e Milano. Alla fine di questo primo “screening” vengono selezionati dai 20 ai 25 allievi, i quali vengono poi ricondotti in Accademia per un corso di preparazione della durata di circa tre mesi (corso pre-flight). Questo momento formativo è molto importante, aldilà della teoria che vi si può apprendere. Oltre alle prime nozioni aeronautiche, a migliorare la condizione fisica e la conoscenza della lingua inglese il corso consente di selezionare gli allievi piloti per il prosieguo dell’iter addestrativo. Coloro che infatti hanno mostrato un maggiore acclimatamento con l’inglese ed una buona “performance” fisica, saranno inviati negli Stati Uniti per frequentare le medesime scuole di volo degli allievi piloti della U.S. Navy, mentre gli altri verranno avviati alle scuole volo dell’Aeronautica Militare. Il riferimento alla condizione fisica non è fuori luogo, e sebbene importante per ogni pilota, costituisce ulteriore elemento di selezione per gli allievi italiani che si accingono a svolgere il corso flight school con la U.S. Navy. Appena arrivati negli States tutti gli allievi italiani devono obbligatoriamente superare prove di sopravvivenza sulla terra ferma ed in mare presso la Naval Air Station di Pensacola, tra cui il famoso miglio a nuoto entro un tempo ben prestabilito,esame che se non viene superato, comporta, senza appello, il rientro in Patria. Superate tutte le prove i nostri allievi vengono inviati presso la NAS Whiting Field dove seguono, per un totale di 6 mesi, il corso cosiddetto Primary sul T-34C Turbo Mentor (aereo in alcuni casi sostituito dal T-6A Texan II (JPATS)), dovendo fare i conti con tutte le particolari procedure in uso oltreoceano, compreso il particolare slang aeronautico. Completata questa fase (comune a tutti), gli allievi destinati alla linea Harrier si staccano e si trasferiscono a NAS Meridian dove proseguono il loro cammino su aviogetti (un tempo i T-2 Buckeye ed i TA-4 Skyhawk ed oggi esclusivamente sui T-45 Goshawk) che prevede anche attività di decollo ed appontaggio da portaerei e successivamente, prima di tornare in Italia al GRUPAER, l’attività presso un reparto dei Marines per la conversione sull’Harrier. Tutti gli altri passano invece alla fase successiva definita “Intermediate”, della durata di quattro settimane, e che possiamo qualificare come un perfezionamento della precedente “Primary”. Completata anche quest’attività, tutti si spostano a NAS Corpus Christi, dove, in un periodo variabile dai 5 ai 6 mesi, si guadagnano le agognate Wings of Gold statunitensi sul Beech Craft T-44, il classico bimotore che la U.S. Navy impiega per l’addestramento avanzato ai plurimotori. Prese le ali, gli allievi si dividono ulteriormente, con quelli destinati alla linea Atlantic che rientrano in Italia per il passaggio sul bimotore antisom, mentre invece quelli destinati all’ala rotante tornano nuovamente a Whiting Field dove trascorrono altri sei mesi per la transizione su elicottero. Qui viene ripercorso il medesimo iter già affrontato sul Turbo Mentor e si parte quindi di nuovo dalle manovre basiche per acquisire la capacità di condurre un elicottero (nel nostro caso il TH-57), per poi passare a missioni di difficoltà sempre crescente, apprendendo le tecniche di navigazione e di volo strumentale. Tutta l’attività si svolge tanto sulla terra ferma che sul mare, dove i nostri allievi acquisiscono anche le tecniche di appontaggio e l’ABC delle tattiche operative tanto per le missioni ASW che S.A.R.. Degna di nota la condizione dei piloti italiani, che a differenza di tutti gli altri allievi (americani, tedeschi e di altri paesi occidentali) che dopo il corso “primary” transitano direttamente agli elicotteri dove conseguono le ali, raggiungono l’obiettivo del brevetto di pilota militare, prima ancora di passare all’ala rotante. Finita la parte americana (dal momento dell’arrivo sul suolo statunitense sono passati dai 18 ai 24 mesi) i neopiloti ritornano in Italia e si congiungono con i loro colleghi che hanno seguito le scuole nel nostro paese presso i reparti dell’Aeronautica Militare, passando attraverso la selezione sul Siai SF-260 a Latina, il raggiungimento del BPM (Brevetto di Pilota Militare) a Lecce su MB339 ed infine, per chi è destinato agli elicotteri, l’ulteriore step del passaggio a Frosinone presso la Scuola Volo elicotteri (per gli araldici 72° Stormo).
Arrivati a questo punto, tutti i piloti si dividono per seguire differenti iter formativi a seconda delle necessità di Forza Armata, in modo da conseguire l’abilitazione al volo sulle macchine della Marina Militare. La transizione su EH-101, viene svolta a Maristaeli Catania presso il 3° Gruppo Elicotteri (prima dotato di SH-3D e convertitosi al EH-101 nel 2009) , o a Maristaeli Luni presso il 1° Gruppo Elicotteri, mentre la transizione su AB-212 avviene presso il 2° Gruppo Elicotteri sempre a Caatnia.
La linea SH-3D, data la prevista dismissione nel 2011/2012, viene attualmente alimentata con il solo personale qualificato sino al 2008 presso il 3° Gruppo Elicotteri di Maristaeli Catania.

Terminata la transizione sull’elicottero, AB-212 o EH-101, gli allievi si spostano a Taranto presso il Centro di Addestramento Aeronavale della Marina Militare (MARICENTADD) dove studiano le varie tattiche operative nel ruolo Antisom ed Antinave, compresa la necessaria terminologia standard da utilizzare. Le cinque settimane di studi sono propedeutici all’ultima fase operativa con Unità Navali e Sommergibili in attività di addestramento e impiegati in scenari a difficoltà crescente. A questo punto i piloti sono diventati L.C.R., ovvero Limited Combat Ready, e vengono avviati verso i reparti di Luni, Grottaglie o Catania stessa, proseguendo l’addestramento per diventare Combat Ready e conseguire l’abilitazione cosiddetta “Bravo” che li qualifica ai decolli ed appontaggi diurni e notturni su Unità Navali…. Continua a leggere l’articolo dal sito ufficiale della Marina

paologarrisi.com

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Scritto da Paolo Garrisi il 29 gennaio, 2010. Catalogato sotto News Concorsi M.M.. Puoi seguire ogni commento a questo post attraverso il RSS 2.0. Ti invito a lasciare un commento e votare il post. Se vuoi condividi questo articolo con Facebook, Twitter e Google +1. Grazie;-)

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