Chiude la tendopoli di San Martino D’Ocre
Oggi 1° ottobre è un grande giorno. A 6 mesi dal terremoto in Abruzzo, chiude la tendopoli di San Martino D’Ocre (L’Aquila). La sveglia stamattina è stata spenta in anticipo, prima che suonasse, moglie e figli giù dal letto e poi a prepararsi. Mi sento molto allegro: sarà che rivedrò i cari fratelli di San Martino, sarà che ripercorrerò quelle strade per giungere da loro. Non so ma sono contento e cerco di affrettarmi il più possibile per arrivare in tempo per l’inizio di una delle cerimonie che rimarranno nel mio cuore per sempre. Con tutta la velocità possibile e immaginabile, arriviamo comunque in ritardo (invece che le 11:30 arriviamo alle 12:15 ma chi è genitore sà cosa vuol dire preparare una famiglia per le partenze ed i ritardi sono all’ordine del giorno). Comunque si arriva in tempo per sentire degli applausi. Applausi? Da subito ho capito che non era una semplice cerimonia tra amici ma una vera e propria manifestazione coi fiocchi ed in pompa magna con gli amici di San Martino, i colleghi di Protezione Civile e importanti autorità politiche. Eh sì, mentre mi avvicino al campo dove ci sono già tutti i colleghi e gli amici di San Martino, noto diverse fasce tricolore addosso ad alcune persone. Sorpresa! Abbiamo il piacere di avere fra noi importanti cariche politiche abruzzesi. Il primo sul palco a introdurre la cerimonia è il Sindaco di Ocre L’Avv. Gianmatteo Riocci e dietro di lui in piedi li riconosco proprio tutti: sono il simpaticissimo Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, il Presidente del Consiglio Regionale D’Abruzzo Nazario Pagano e il Sindaco del Comune di Pescara Luigi Albore Mascia e il Funzionario di Protezione Civile Dott. Vittorio Bosio. WOW!! Sergio e Francesca hanno fatto proprio le cose in grande. Bravi!! Uno ad uno i nostri rappresentanti politici si alternano nei discorsi di saluto e augurio per tutta la popolazione di San Martino D’Ocre, gli amici e fratelli aquilani che dal 7 aprile 2009 sono entrati nel cuore dei Sommozzatori di Protezione Civile della Regione Abruzzo. Mentre ascolto le parole delle persone che si susseguono sul palchetto allestito ad hoc, una cosa colpisce particolarmente la mia attenzione. Sono i rettangoli di terreno vivo e senza erba, del campo da calcio della polisportiva occupato fino a qualche tempo fa da più di 20 tende azzurre della Protezione Civile. Oggi ne è occupato in minima parte (saranno 5 o 6) e lì dove prima c’erano le tende ora ci sono questi perfette forme rettangolari di terra tutti allineati in linea di fila. Come mi fa male guardarli, lì in mezzo a tutto quel verde e l’azzurro del cielo. Come mi fa male ripensare a quegli attimi in cui per la prima volta mettevamo mano a quelle tende, quella sera del 7 aprile 2009. Ricordo ancora Irene la moglie di Pierluigi e mamma dei piccoli Giacomo e Simone che passava in mezzo a noi con un vassoio di thè caldo e caffè bollente per ristorarci un pò: “Chi vuole un pò di thè o caffè” diceva. E poi quella scossa terribile delle 19:40, mentre eravamo lì a lavorare, i cellulari senza segnale, la paura per la propria famiglia e l’istinto e il desiderio di tornare a casa dai tuoi. Da allora sono passati 6 mesi ma lo ricordo ancora come fosse ieri. Ancora oggi dico fermamente che il sisma del 6 aprile 2009 ha cambiato la vita a tutti gli abruzzesi. Ma cambiamento rivolto soprattutto al modo in cui affrontare le cose belle e brutte che capitano nella vita. Sì oggi siamo tutti più forti, più uniti e solidali verso di noi e gli altri: tutto l’Abruzzo è cambiato e oggi siamo qui per celebrare questo cambiamento, per voltare un’altra pagina della storia che continua e và avanti con fede e speranza nel futuro. Un augurio che faccio col cuore agli amici Aquilani, ai miei fratelli di San Martino D’Ocre. A presto!
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