Il Coppa Davis è tornato in Italia. Non solo, ma lo ha fatto con un’esplosione di orgoglio nazionale: il 23 novembre 2025, al PalaDozza di Bologna, la Nazionale italiana ha battuto la Spagna 2-0, conquistando il terzo titolo consecutivo e il quarto nella storia del tennis azzurro. La vittoria, la prima mai ottenuta in casa dopo 49 anni dall’ultimo successo nel 1976, ha fatto esplodere di gioia 5.654 spettatori in piedi, tra urla, bandiere e lacrime di felicità. A firmare i punti decisivi sono stati Matteo Berrettini e Flavio Cobolli, due romani di generazioni diverse, ma uniti da una stessa determinazione. E dietro di loro, il capitano Filippo Volandri, ex tennista e ora stratega silenzioso, ha guidato la squadra con l’esperienza di chi ha vissuto ogni battaglia di questa competizione.
La vittoria che ha cambiato la storia
Berrettini, 196 cm di potenza e un servizio che sembra fatto di fulmini, ha chiuso il primo punto con un netto 6-3, 6-4 su Pablo Carreño Busta, il veterano spagnolo che ha combattuto fino all’ultimo punto. È stata la undicesima vittoria consecutiva di Berrettini in Coppa Davis dal 2022: un record assoluto per un tennista italiano, mai raggiunto prima. Ma il vero cuore della finale è stato il secondo match, quello di Cobolli contro Jaume Munar. Il primo set? Un incubo: 6-1 per lo spagnolo, con due break consecutivi, tre palle break annullate, e un Cobolli che sembrava non riuscire a muovere le gambe. "Le gambe sono due pezzi di legno", ha scritto il Corriere della Sera. Ma qui è arrivata la magia. Nel secondo set, Cobolli ha trovato il suo ritmo, ha recuperato un break al 4-4, ha vinto il tie-break 7-5. Nel terzo, con il punteggio sul 5-5, ha salvato un match point sul 5-6, poi ha staccato il servizio decisivo al 6-5. Ha chiuso 7-5. La rimonta è stata epica. Il pubblico ha gridato come se stesse vivendo un’Olimpiade.Il percorso verso la finale: tra crisi e coraggio
L’Italia ha dominato il suo cammino: quarti contro l’Austria 2-0, semifinale contro il Belgio altrettanto netta. Ma la vera prova di fuoco è stata il match di Cobolli contro Zizou Bergs: un tie-break da record, 17-15, il sesto più lungo nella storia della Coppa Davis. Sette match point annullati. Nessuno lo aveva mai fatto. "Non ho pensato a vincere, ho pensato a non mollare", ha detto Cobolli dopo. La Spagna, invece, ha rischiato l’eliminazione già nel secondo turno contro la Danimarca. Sotto 0-2 dopo il primo giorno, hanno salvato la partita grazie a un doppio miracolo di Pedro Martínez e Munar, poi con Martínez che ha salvato un match point contro Holger Rune e Carreño Busta che ha chiuso con un 6-4 su Elmer Moeller. La Spagna ha giocato la sua undicesima finale: sei vittorie, quattro sconfitte. Se avesse vinto, avrebbe raggiunto la Svezia al quinto posto nella classifica storica. Ma l’Italia ha fatto storia: prima vittoria in casa, dopo 49 anni.La squadra che non ha bisogno di Sinner
Per la prima volta dal 2023, l’Italia ha vinto senza Jannik Sinner. L’astro nascente del tennis mondiale ha deciso di saltare la finale per motivi di recupero fisico. Eppure, non ha pesato. Berrettini ha assunto il ruolo di leader, Cobolli ha dimostrato di essere pronto a sostituirlo. Il capitano Volandri, 49 anni, nato a Firenze, ha costruito un gruppo che funziona come un orologio svizzero: nessun ego, solo sacrificio. "Non siamo una squadra di stelle, siamo una squadra di fratelli", ha detto Volandri dopo la vittoria. La Federazione Italiana Tennis, guidata dal presidente Angelo Binaghi, ha festeggiato con un tweet: "Questa non è una vittoria. È un’eredità".Il futuro: Olimpiadi e nuovi obiettivi
Cobolli, appena 23 anni, ha già detto la sua: "Le Olimpiadi di Los Angeles 2028 sono il mio sogno". E non è un’idea vaga. È un obiettivo concreto, sostenuto da un team che lo ha visto crescere da ragazzino a leader. La squadra italiana ora si prepara alle cerimonie ufficiali a Roma, dove il trofeo sarà consegnato in un evento aperto al pubblico. Intanto, Sky Sport Italia ha registrato ascolti record: oltre 5,2 milioni di spettatori in diretta, con Davide Sanguinetti che ha commentato: "Questa non è una vittoria sportiva. È un momento di identità nazionale".Perché questa vittoria cambia il tennis italiano
Negli ultimi dieci anni, il tennis italiano era stato dominato da Sinner, da Berrettini, da nomi noti. Ma questa vittoria ha mostrato qualcosa di più profondo: la nascita di una generazione. Cobolli, 23 anni, è il futuro. Berrettini, 29, è il presente. Volandri, 49, è la memoria. E insieme hanno costruito qualcosa che non esisteva da mezzo secolo: una squadra che vince senza bisogno di un solo protagonista. La Spagna, con la sua tradizione, ha fatto del suo meglio. Ma l’Italia ha giocato con il cuore. E il cuore, a volte, vince più della tecnica.Frequently Asked Questions
Perché questa vittoria è così storica per l'Italia?
Perché è la prima volta che l'Italia vince la Coppa Davis in casa: le precedenti tre vittorie (1976, 2023, 2024) sono state ottenute all'estero. Inoltre, è il terzo titolo consecutivo, un record assoluto per il tennis italiano. Il Paese non festeggiava un successo così importante dal 1976, quando vinse in Cile. Questo trionfo segna una svolta generazionale e un nuovo ciclo di dominio.
Chi ha giocato il match più difficile per l'Italia?
Flavio Cobolli ha affrontato la prova più estrema: dopo aver perso il primo set 6-1 contro Jaume Munar, ha dovuto rimontare da una situazione disperata, annullando tre palle break nel primo set e poi salvando un match point nel terzo. Il tie-break contro Zizou Bergs in semifinale (17-15) è stato il sesto più lungo nella storia della Coppa Davis, con sette match point annullati. È stata una prova di carattere rara nel tennis moderno.
Perché la Spagna ha raggiunto la finale nonostante i problemi?
La Spagna ha rischiato l’eliminazione già nel secondo turno contro la Danimarca, quando era sotto 0-2 dopo il primo giorno. Ma Pedro Martínez e Jaume Munar hanno vinto il doppio in rimonta, poi Martínez ha salvato un match point contro Holger Rune, e Carreño Busta ha chiuso la sfida 3-2. La loro esperienza e la capacità di reagire sotto pressione li hanno portati in finale, ma non abbastanza per superare l’Italia.
Cosa significa per il futuro del tennis italiano?
Significa che l'Italia ha costruito un sistema che funziona anche senza Jannik Sinner. Berrettini e Cobolli dimostrano che la squadra non dipende da un singolo giocatore. La Federazione ha investito in giovanili e mentalità di gruppo, e ora i risultati arrivano. La prossima sfida è mantenere questo livello e preparare la generazione dopo Cobolli, che potrebbe guidare l'Italia alle Olimpiadi 2028.
Perché Flavio Cobolli è considerato la rivelazione di questa edizione?
Perché, nonostante la giovane età, ha assunto un ruolo da leader in momenti critici. Dopo un primo set disastroso contro Munar, ha dimostrato una maturità fuori dal comune, trasformando il fallimento in forza. Il Corriere della Sera lo ha definito "la scoperta di se stesso come giovane leader". Ha vinto il match più difficile della finale, e ha fatto ciò che nessun altro aveva fatto: rimontare da 1-6, 0-2, 15-40 in un match decisivo. È il futuro del tennis italiano.
Quale impatto ha avuto la vittoria sul pubblico e sui media?
La finale ha registrato oltre 5,2 milioni di spettatori su Sky Sport Italia, con il PalaDozza pieno fino all’ultimo posto. I social media sono impazziti: #CoppaDavisItalia è stato trend mondiale per 12 ore. I giornali hanno paragonato la vittoria a quella del 1976, ma con un tono più moderno: non più un’impresa isolata, ma il frutto di un progetto durato anni. La Federazione ha annunciato una cerimonia pubblica a Roma, e la squadra sarà ricevuta dal Presidente della Repubblica.