Napoli vince 2-0 sul Qarabag: gol di McTominay nel quinto anniversario della morte di Maradona

Napoli vince 2-0 sul Qarabag: gol di McTominay nel quinto anniversario della morte di Maradona

Il calcio non ha bisogno di parole per parlare al cuore. E così, esattamente alle 20:45 del 25 novembre 2025, al Stadio Diego Armando Maradona di Napoli, il silenzio che avvolgeva la città si è rotto in un boato. Non era una semplice partita di Champions League. Era un rito. Un tributo. E il Società Sportiva Calcio Napoli lo ha celebrato con due gol, un’organizzazione ferrea e un’emozione che non si può comprare. Vittoria 2-0 sul Qarabag Futbol Klubu, in una serata che ha unito sport, memoria e identità. Il risultato, seppur tecnico, ha un peso che va ben oltre la classifica: Napoli sale al 18° posto con 7 punti, mentre il Qarabag rimane all’ultimo posto, con soli 3 punti. Ma chi ha vinto davvero? La storia. E quella storia ha un nome: Diego Armando Maradona.

Una serata che non dimentica

Il 25 novembre 2020, il mondo del calcio piangeva. Il Pibe de Oro se ne andava, lasciando un vuoto che nessun trofeo ha mai riempito. Cinque anni dopo, il suo stadio era pieno. Non solo di tifosi, ma di ricordi. Le maglie con il numero 10 fluttuavano tra le tribune come bandiere. Nessun giocatore ha indossato quel numero da allora. Nessuno lo farà mai. E quando il fischio iniziale è suonato, c’era un’atmosfera diversa: più intensa, più sacra. Il Antonio Conte, allenatore di Napoli, non ha fatto discorsi prima della partita. Non ne aveva bisogno. Sapeva che il campo sarebbe stato il suo discorso.

La partita: quando il destino si fa gol

La prima metà è stata un balletto di possesso, ma senza finali. Il Napoli ha controllato il 62% della palla, ha colpito la porta sei volte, ma il Mateusz Kochalski, portiere del Qarabag, ha fatto miracoli. Una parata su Neres, un intervento su Lang, e poi quel tiro di Di Lorenzo che si è perso in un inciampo. Tutto sembrava rimandato. Fino al 55’.

Fallo su Giovanni Di Lorenzo. Penalty. Il silenzio è tornato. Il calciatore che ha preso il pallone? Rasmus Højlund, il giovane danese atteso come la salvezza. Ha colpito di piatto, al centro. Kochalski ha fatto il resto: parata facile, ma decisiva. Il pubblico ha sospirato. Per un attimo, ha pensato che il destino non volesse regalare questa vittoria. Ma il calcio, a Napoli, ha un’altra logica.

Al 69’, Scott McTominay ha ricevuto il pallone appena parato da Kochalski dopo un tiro di Khvicha Kvaratskhelia. Nessun dribbling, nessuna finta. Solo un colpo di testa da tre metri. 1-0. Il grido è stato lungo. E poi, un minuto dopo, il colpo di grazia. Un cross di Victor Osimhen, un tocco di McTominay, e il pallone rimbalza su Samy Mmaee, sostituto del Qarabag, e finisce in rete. 2-0. Un gol fortunato? Forse. Ma in quella serata, ogni fortuna era merito di chi non ha mai smesso di credere.

Il Man of the Match che non ha vinto

Curiosa la scelta di Flashscore: Mateusz Kochalski è stato nominato uomo della partita, nonostante la sconfitta. Cinque parate, tra cui quella al rigore, un’impresa tecnica che ha tenuto vivo il Qarabag per 70 minuti. È stato il migliore in campo, ma non ha potuto cambiare il corso della storia. Come tanti eroi silenziosi, ha fatto il suo dovere. E in quella notte, il suo valore era ancora più grande: ha reso la vittoria di Napoli più meritata.

Cosa cambia per Napoli? E per il Qarabag?

Per Napoli, questa vittoria non è solo un punto in più. È un segnale. Dopo un inizio irregolare in Champions League, con due sconfitte e un pareggio, ora si ritrovano a 7 punti, con la possibilità di qualificarsi. La prossima settimana, viaggio a Barcellona contro il FC Barcelona al Spotify Camp Nou. Una sfida epica. Ma per ora, il pensiero è altrove.

Per il Qarabag, invece, è un’altra sconfitta che conferma la distanza con l’Europa. Giocano in casa a Baku, ma il loro vero stadio è un ricordo: Aghdam, in Nagorno-Karabakh, è ancora sotto occupazione. Il loro club è un simbolo di resistenza. Ma la competizione è dura. E loro, con 3 punti, sono l’ultima squadra della classifica. La prossima partita, in casa contro l’Arsenal FC, sarà una battaglia per non scomparire.

La lezione di Maradona, ancora viva

Quando Maradona giocava, non vinceva solo con i piedi. Vinceva con l’anima. Con la rabbia. Con la passione di chi non ha niente, ma vuole tutto. Napoli non ha vinto per i numeri, ma perché ha ricordato chi ha reso quella città un’istituzione. Non c’era nessun discorso. Nessun video. Solo la palla, il campo, e il silenzio che precede il tiro. E quando McTominay ha segnato, non era solo un gol. Era un messaggio: “Siamo ancora qui. E non dimentichiamo.”

Frequently Asked Questions

Perché la vittoria di Napoli ha un significato così profondo?

Perché è avvenuta esattamente il quinto anniversario della morte di Diego Maradona, l’idolo che ha trasformato Napoli da città periferica a campione d’Europa. Il numero 10 è stato ritirato, e ogni partita giocata al suo stadio è un atto di memoria. Questo risultato non è solo sportivo: è un tributo vivente, fatto di coraggio, passione e identità.

Perché Mateusz Kochalski è stato il Man of the Match nonostante la sconfitta?

Perché ha fatto cinque parate decisive, tra cui quella al rigore di Højlund, che ha tenuto il Qarabag in partita per 70 minuti. La sua prestazione tecnica è stata eccezionale, e la sua resistenza ha reso la vittoria di Napoli più meritata. In calcio, il miglior giocatore non è sempre chi vince, ma chi fa il massimo con quello che ha.

Cosa significa per Napoli la prossima partita contro il Barcellona?

Significa una prova di maturità. Dopo la vittoria emotiva contro il Qarabag, affrontare il Barcellona in trasferta è un test per vedere se Napoli è pronta a competere con le grandi. Il Camp Nou è un tempio del calcio, e vincere lì sarebbe un segnale chiaro: la squadra di Conte non è più solo un team di emozioni, ma un avversario concreto in Champions League.

Perché il Qarabag gioca a Baku e non ad Aghdam?

Perché il loro vero stadio, ad Aghdam in Nagorno-Karabakh, è stato distrutto durante il conflitto con l’Armenia negli anni ’90. Da allora, il club gioca a Baku, ma rappresenta una comunità dispersa. Il Qarabag è più di una squadra: è un simbolo di identità e sopravvivenza per migliaia di azeri. La loro presenza in Champions League è un atto di resistenza.

Perché McTominay ha segnato due volte in pochi minuti?

Perché ha colto le opportunità che il calcio gli ha dato: il primo gol da un parata del portiere, il secondo da un rimbalzo fortuito. Non è stato un genio tecnico, ma un giocatore intelligente, sempre in posizione. È la stessa filosofia di Maradona: non serve essere perfetti, basta essere pronti quando arriva la chance.

Cosa cambia ora nella classifica della Champions League?

Napoli sale al 18° posto con 7 punti, a un punto da chi è in zona qualificazione. Il Qarabag resta ultimo, con 3 punti, e ha solo una speranza: vincere l’ultima partita contro l’Arsenal. Ma per Napoli, la strada è aperta. Con tre partite rimanenti, possono ancora entrare tra le prime 24 e qualificarsi per gli ottavi. La partita con il Barcellona potrebbe essere decisiva.